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Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: lun feb 29, 2016 13:18
da onorino
Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: lun feb 29, 2016 19:59
da Calbas
Bisogna informarsi meglio.
Lo scarico delle condensazioni per gli impianti domestici è permesso nello stesso percorso in cui confluisce la lavatrice e lavastoviglie; questo perché l'acido viene neutralizzato dalla presenza dei detersivi che sono basici.
La caldaia a condensazione rende sempre di più di una normale, perché anche se il ritorno fosse a T superiore al limite di condensazione non scende sotto il 95%; inoltre alla partenza e fino a quando il ritorno è inferiore a 60° il rendimento è molto maggiore; questo tempo diventa importante se si fanno molte accensioni al giorno, meno se si lascia girare l'acqua in continuazione.
Poi la T dei caloriferi dipende dal numero di elementi in rapporto alla dispersione della casa, se sono sovradimensionati basta andare con acqua a 45 o 55 secondo la stagione.
Io ho una casa anni 50 che con la caldaia precedente spendeva in un inverno 2800 Euro tenendo temperature piuttosto basse in casa. E' bastato cambiare i serramenti e isolare i muri di due stanze a nord per passare a T di mandata di 50° quando fuori fa -5° e 40° quando fuori fa 10°; nei periodi intermedi la sonda regola automaticamente per temperature intermedie.
Risultato: la caldaia precedente da 35kW usciva con fumi a 180° e aveva un rendimento del 78%, questa lavora con potenza impostata di 22kW con fumi a
40° e si attesta su un 103%.
Risparmio in una stagione = 1.000 Euro e temperature più alte per più ore; se tenessi le stesse condizioni del proprietario precedente spenderei forse al metà.
resa_caldaia_condensazione.jpg
Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: lun feb 29, 2016 20:14
da Luca S.
Il trattamento delle condense viene effettuato semplicemente facendole passare in un contenitore pieno di graniglia di rocce carbonatiche prima di scaricarle in fognatura, oggetto installato quasi sempre in cenrale termica. Per i generatori sotto ai 35kW il fatto che siano solitamente a servizio di una singola unità immobigliare dove vengono prodotti reflui organici, di natura basica, dovrebbe bastare ad equilibrare la situazione di quello che finisce nella rete fognaria; nulla vieta di installare comunque un neutralizzatore.
Sull'obbligatorietà o meno non ricordo sinceramente i riferimenti normativi / legislativi.
Riguardo il nascondere le prestazioni dei generatori di calore a condensazione mi sembra essi siano alquanto palesi e facilmente individuabili in qualunque scheda tecnica/libretto di istruzioni.
Per quel che concerne invece la loro installazione a servizio di impianti di climatizzazione invernale progettati per avere temperature di mandata ben al di sopra di quelle che consentono la condensazione del vapore acqueo presente nei prodotti della combustione, bisogna fare alcune considerazioni fondamentali:
-la temperatura massima di mandata è necessaria solamente quando le temprature esterne raggiungono valori prossimi od uguali alla temperatura esterna di progetto (temperatura esterna minima prevista alla quale l'impianto deve poter garantire all'interno degli ambienti la temperatura corretta)
-la condizione suddetta si verifica, statisticamente, in media per meno del 10% delle ore annue di funzionamento dell'impianto
-per poter adeguare la potenza richiesta dall'impianto in funzione della temperatura esterna, ed al contempo diminuire le perdite di calore (rete di distribuzione, generatore, fumi), la temperatura di mandata è controllata da un sistema di regolazione del tipo climatico (obbligo introdotto dalla legge 10/91 e succ. modif. ed integrazioni)
-a parità di potenza utile del generatore e temperatura di mandata, la temperatura dei prodotti della combustione in uscita da un generatore di calore a condensazione è inferiore a quella di un generatore di calore convenzionale (spesso cassa fumi e/o raccordo camino dei gen. a cond. sono realizzati in materiale polimerico).
Riguardo cosa vien detto da proggettisti, installatori e manutentori, per quel poco che ho visto un pochino in giro stando dalla loro parte della barricata, bisogna dire che:
-in linea generale fanno spesso il minimo richiesto dalla legge/norma per poter al contempo soddisfare dal punto di vista economico il cliente e pararsi il cubo dal punto di vista legale
-pochi si spingono a trovare e/o proporre soluzioni virtuose se non richieste espressamente dal cliente; generalmente richiedono maggior impegno degli uni e maggior esborso ecomomico immediato dei secondi (anche se proponi qualcosa che all'inizio costa di più ma consente risparmi consederevoli sul lungo termine, i clienti spesso se ne fregano e guardano solamente il prezzo del preventivo)
-per riuscire a lavorare in un mercato, spesso saturo,ben poco informato e raramente lungimirante ci si adegua privilegiando la parte commerciale a quella tecnica.
Bisogna dire anche, e lo dico purtroppo a malincuore, che una buona fetta degli installatori ignorano sia le basi teoriche di quel che fanno materialmente sul campo che le corrette pratiche esecutive del lavoro da svolgere; il menefreghismo, il pressapochismo ed il "sentito dire" è altresì dilagate.
Chiacchierando al riguardo con qualche rappresentante che copre più regioni contemporaneamente; sembra che in nord Italia imprese ed operatori che si pongono sistematicamente determinati problemi nel progettare e fare le cose si trovano principalmente in Sud Tirolo, per il resto solo quanche singolo svetta quà e là più che altro per caparbietà e/o interesse (non economico) personale.
Per quel che riguarda invece l'aspetto legislativo/normativo il casotto che c'è in materia spesso non aiuta, anche i volonterosi a volte, a raccapezzarcisi.
L'insieme dei detti punti porta spesso a risultati di dubbia funzionalità, durata e scarso risultato; molte cose purtroppo nascono già morte.
Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: mar mar 01, 2016 21:05
da gionp
mario mariano ha scritto:Poi, nella fatti specie, i vari produttori/venditori se ne guardano bene dal dire che per avere alte percentuali di resa queste caldaie debbono lavorare a temperature basse, anzi molto basse (nell'ordine di 40 C°) per avere una copiosa condensazione, (da cui deriva l'utilizzo del calore latente contenuto nei vapor d'acqua dei fumi di scarico) e i nostri impianti tradizionali a termosifoni sono stati progettati con acqua di mandata a 80 C° e ritorno a 60 C°, questo vuol dire che i termosifoni non sono di nessuna utilità così come sono nati, e andrebbero sostituiti con dei mobiletti fan coil o meglio (cosa ancor più deleteria) a sotto pavimento.
Anche se si fanno funzionare ad alta temperatura un piccolo vantaggio c'è sempre.
Se ho la mandata a 80° e ritorno a 60° i fumi possono uscire 70-80° con un minimo di condensazione , il rendimento è di poco superiore al 100%,, se poi si forma condensa nella canna fumaria non importa, con questo tipo di caldaia succede sempre e si costruiscono delle canne apposite.
Le caldaie tradizionali invece per non avere problemi di condensa nella canna fumaria devono avere i fumi sai 140° in su, se si forma condensa e torna in caldaia mandi a ramengo il gruppo termico.
Se poi prendiamo le vecchie caldaie con bruciatore atmosferico con i fumi siamo tra i 180 e i 200°.
Ovviamente più sono caldi i fumi e più si abbassa il rendimento.
Su un vecchio impianto secondo voi va meglio un vecchio cifone che rende l' 80-84 % o una caldaia che rende il 98-102% ?
La differenza di rendimento sono tutti soldi che regaliamo all'azienda del gas.
saluti
Giovanni
Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: mar mar 01, 2016 22:35
da mario mariano
Il termine di paragone è sempre su caldaie di 40 - 50 anni fa erano quelli che non rientravano nemmeno su una stella di rendimento ed erano attestati ad un rendimento del 80 %, ma le caldaie dopo il 2000 hanno un rendimento superiore al 94 % senza andare a scomodare quelle a condensazione. Allora se vogliamo vedere 25 punti percentuali dobbiamo riferirci a caldaie di almeno 40 anni fa, che per la verità oramai sono come le mosche bianche, verosimilmente molte caldaie recenti, a parità di temperatura di acqua prodotta a 80 C° (quindi non a 40 - 50 C°, dove quella a condensazione riesce a recuperare il calore latente del vapor d'acqua contenuto nei gas di scarico) hanno pochissimi punti percentuali di differenza che non giustificano il costo quasi triplo di una caldaia, per non parlare poi della diversa e più costosa manutenzione della caldaia a condensazione rispetto ad una tradizionale, conti alla mano non si riesce, molte volte, a recuperare, con il risparmio energetico, lo sborso iniziale che è già l'ora di ricambiarla.
Ovviamente, dove l'impianto è stato progettato per funzionare ad una temperatura di mandata di 80 C° è impensabile mandarlo avanti con acqua a 50 C° senza progettarlo di sana pianta con la sostituzione e degli elementi radianti nonché delle linee di adduzione
Re: ...obbligo di istallarle...
Inviato: mar mar 01, 2016 23:34
da Luca S.
Su impianti civili esistenti e progettati per funzionare con elevate temperature di mandata; temperature di mandata di 80° C saranno necessarie, statisticamente, per all'incirca il 10% delle ore annue di funzionamento dell'impianto. Ne consegue che, se ci si impegna un minimo ad impostare la curva del regolatore climatico in funzione delle esigenze dell'edificio servito, la temperatura di mandata arriverà probabilmente al massimo a 65° per un buona fetta delle ore di funzionamento.
In ogni caso, anche se la temperatura dei pdc rimane al di sopra del punto di rugiada e quindi non viene sfruttato il calore latente di condensazione, si recupera comunque una fetta di calore sensibile rispetto allo scaricare fumi a 180-200°C.
Ricordo inoltre che la temperatura massima ammessa per i componenti in materiale plastico impiegati per realizzare parti a contatto con i fumi di generatori a condensazione è, se non erro, di 120°C.
Per il discorso risparmio, se si vogliono ottenere risultati consistenti, alla fine l'unica è intervenire sulla riduzione delle dispersioni quindi metter mano sull'involucro edilizio e sui serramenti esterni; cosa che non esclude comunque un corretto uso degli impianti.