MECCANICA e DINTORNI

https://youtu.be/8fpzNK3d0rs
qui si vede un po' meglio cosa succede

E' bravo non solo a fondere ma sa preparare gli stampi con la giusta colonna idrostatica, con l'alluminio che è leggero è importante per avere una forma ben riempita.

Nò, le foto purtroppo non rendono bene, con un ingrandimento più spinto si vedono chiaramente delle minuscole particelle carbonizzate, la macchina più di così non riesce a mettere a fuoco, ho già utilizzato lenti aggiuntive, che hanno dato quella tonalità azzurra;
non è una stratificazione vicino alla superficie, le particelle sono diffuse omogeneamente in tutto il pezzo, ho provato a tagliarlo longitudinalmente e anche al centro si ritrova la stessa situazione.

Ciao Mauro , la butto li , ma prima di mettere l'alluminio a fondere , con un cannellino non riesci a bruciare la vernice e grattarla via con una spazzola ?

Dovresti provare a centrifugare il metallo fuso.
Da qualche parte ho una centrifuga che si usa per le fusioni.

i solito le porosita da degasazione si ritrovano appena sotto la superfice, alcuni millimitri, e si estendono fino al cuore del pezzo che è l'ultimo a solidificarsi, di solito appaiono come micro cavernosita' nerastre di dimensioni da microsopiche a millimetriche.
Nei video usano carbonato e non bicarbonato di sodio, non conosco l'utilita del sistema ma sicuramente se la soda non è ben asciutta non fa che peggiorare la situazione introducendo acqua nel bagno di fusione.

La centrifuga aiuta moltissimo ma non è un'attrezzatura alla portata di tutti : a meno che le scorie non abbiano lo stesso peso specifico dell'alluminio nel qual caso è inutile.

Ciao Davide
diventa difficile anche perchè sono lamiere sottili col cannello viene via la vernice ma è difficile conìtrollare la temperatura del metallo, arrivare vicino alla fusione all'aria significa ritrovarsi immediatamente con ossido puro anzichè alluminio e mettermi con la pistola ad aria calda non ne esco più, è meglio portare le lamiere dal rottamaio e scambiarle con dei pezzi di motori, che sarebbe comunque la soluzione migliore e più economica, ma mi interessa vedere se è possibile risolvere il problema

la centrufuga potrebbe anche essere interessante da provare ma come dice Carlin non è da tutti e io appunto non ce l'ho, comunque se le scorie hanno lo stesso peso specifico del metallo non risolve

preferisco provare con la filtrazione, non certo i filtri ceramici da fonderia ma dispongo di una reticella a maglia molto fine in inox, se la viscosità del metallo fuso è sufficientemente bassa, potrebbe funzionare
quando ho tempo provo e vi dico il risultato

No, no , ma che cannello ? ho detto canellino ma intendevo una di quelle lampade da idraulico , a quanto vuoi che resista la vernice ?a meno che non siano verniciate a polvere o a fuoco , allora come non detto ...

Non è certamente a polvere sicuramente è poliestere catalizzata, sono le lamiere che ho sostituito sull'aereo dopo l'incidente, viene via anche con la pistola ad aria calda, però è un lavoraccio.
La mia è più coccitaggine per capire che metodi utilizzare per ripulire/raffinare la massa fusa di alluminio, è più uno studio didattico che altro, quanto al resto si può portare tutto al rottamaio.

forse degasando come fa myfordboy, le bolle che vengono a galla si portano su le impurità nella crosta.
so anche che su grandi fusioni, si annegano delle piastre di ghisa, che sviluppa gas durante la colata ed evita ossidazione.

La fonderia, come tante altre tecnologie ,ha regole teoriche ma conta moltissimo sull'esperienza di chi quel mestiere lo fa per tutta la vita : avevo 18 anni quando facevo fare i miei primi pezzi in fonderia e stavo a guardare l'artigiano che con attrezzatura modestissima otteneva pezzi di pregio con una quantità di accorgimenti.....

Ragazzi questa mattina ho voluto fare una prova usando il salgemma (cloruro di sodio) come flussante vi racconto come è andata
ho messo a cuocere nel crogiolo quattro pezzi di alluminio rivavati da un carter di motore (quindi sono partito da materiale discreto e pulito) assieme ci ho messo anche un pezzetto di salgemma, si è sciolto tutto, quando il tutto ha raggiunto il color arancio chiaro (dovrebbero essere circa 900°) mentre stavo asportando dal bagno l'ossido venuto in superficie, il fondo del crogiolo si è completamente staccato, la parete laterale era stata completamente corrosa e il metallo era finito nel bagno (il crogiolo lo avevo ricavato dal fondo di una bombola per CO2, era in acciaio di 4 mm di spessore), ovviamente l'alluminio fuso fuoriuscito è finito sul terreno raccogliendosi in un avallamento; durante il raffreddamento si è comportato in modo strano anzichè ritirarsi è aumentato di volume
Una volta freddo ho fatto qualche prova sul materiale, alla vista la superfice esterna si presentava percorsa da un reticolo cristallino poi è stata sufficiente una martellata non troppo forte per spezzare un pezzo di circa 15 mm di spessore, fragilità estrema, l'interno si presentava così una struttura macrocristallina, sono cristalli di notevoli dimensioni fino a 10 mm
ho dedotto che il salgemma abbia contribuito a corrodere il ferro del crogiolo che è finito nel bagno sotto forma di ioni combinandosi con il sodio del sale, l'alluminio e il magnasio della lega che avevo messo a fondere dando quel risultato
sarebbe interessante andare in laboratorio e analizzare la lega che ne è uscita, se mi fosse capitato quando lavoravo in università probabilmente avrei scatenato un certo vespaio tra i ricercatori che si occupavano di materiali
Certo il cloruro di sodio lo lascio usare agli altri, ora vado a procurarmi un altro crogiolo visto che questo si è discolto.

io proverei a contattare qualche amico che ancora lavora all'università, bel reticolo, c'è un accenno di pirite.

E ti è andata bene ... se ti si staccava con sotto, un piede , adesso era nel reticolo cristallino
Però io so che fondere l'alluminio ci vuole un crogiuolo di grafite non di acciaio a causa delle impurità che quest'ultimo rilascia ... (citazione dai sacri testi ... mai fatto una fusione ,anche se mi piacerebbe sperimentare )